La criminalità organizzata trova dei vantaggi negli aiuti economici del governo destinati alle imprese e all’economia in crisi a causa del Covid-19
Agenzia delle Entrate: quadro preoccupante
Un “quadro generale preoccupante“, come lo ha definito il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che ha riscontrato “numerosi casi di frode” che potrebbero avere conseguenze non solo sulle aziende che hanno raggirato il fisco, ma anche su imprese e istituti che hanno comprato quei crediti come sconti in fattura. Un danno enorme, per cittadini onesti, imprese e banche, che rischiano di essere beffati da una norma voluta per rilanciare l’economia dopo la crisi pandemica.
Superbonus: mafia, truffe e crediti fittizi
Il meccanismo della cessione del credito ha reso possibile una rapida monetizzazione dei bonus, in alternativa a una fruizione ‘spalmata’ negli anni, ma ha anche stimolato la capacità a delinquere. La Guardia di Finanza ha eseguito finora 2,3 miliardi di euro di sequestri preventivi per truffe legate ai bonus edilizi, mentre l’Agenzia delle Entrate stima che la quota di crediti inesistenti già ceduta sia pari a 4,4 miliardi di euro su un totale di 38,4 miliardi.
La mafia di oggi è mimetizzata agli occhi del pubblico, ed essendo meno visibile non appare altrettanto feroce. Lavorando nell’ombra emerge una diversa logica mafiosa, più centrata sul collegamento con il mondo dei professionisti. Il volto pubblico del fenomeno mafia sta assumendo un diverso profilo e, del resto, le competenze e le posizioni strategiche di queste figure nelle dinamiche di mercato e degli scambi finanziari, sono oggi fondamentali per gli interessi della mafia. In tale cornice, l’emergenza pandemica ha finito per rappresentare una finestra di opportunità per queste organizzazioni.
L’allarme è ripetuto
Lo aveva già sottolineato il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nella relazione alla DIA (Direzione Investigativa Antimafia) “Durante il perdurare dell’emergenza sanitaria, la tendenza a infiltrare in modo capillare il tessuto economico e sociale sano si sarebbe dunque ulteriormente evidenziata”.
A conferma di ciò anche Maurizio Vallone, in capo al dipartimento di Pubblica Sicurezza, che dichiara “le mafie stanno guardando ai fondi del Pnrr. Ma non solo a livello nazionale, anche a livello europeo “.
Per Vallone non soltanto le mafie italiane stanno guardando a questi finanziamenti, ma anche le mafie degli altri Paesi europei: “le mafie guardano sempre ai fondi per acquisire maggiore potere. In questo momento stanno arrivando tanti soldi quindi l’appetito delle mafie è sicuramente maggiore. Ma è molto più forte la nostra capacità di prevenire questi appetiti e di reprimerli”.
Aumenta l’azione d’impresa criminale
Si osserva un aumento dei delitti connessi con la gestione illecita dell’imprenditoria, le infiltrazioni mafiose nei settori produttivi e l’accaparramento di fondi pubblici. Ci si riferisce prima di tutto alla corruzione, concussione e induzione indebita, nonché alla turbativa d’asta e al traffico di influenze illecite, per giungere al riciclaggio di denaro. In tutti i casi – sottolineano gli analisti della DIA al comando di Maurizio Vallone – la tendenza risulta in aumento nonostante la fase stagnante dell’economia. Aumentano anche usura ed estorsione.