OSINT: nascita della ricerca su Fonti Aperte

Fonti Aperte

L’opportunità di utilizzare le fonti aperte quale strumento a supporto delle decisioni e delle azioni di un governo- orientate alla difesa è storia tutta anglosassone, strettamente legata all’istituzione del Foreign Broadcast Monitoring Service. Il dipartimento, istituito nel 1941 su iniziativa dell’Università americana di Princeton e della BBC Monitoring inglese, nacque con lo scopo di rilevare i programmi di propaganda delle potenze dell’asse, per volere del presidente Roosvelt e su suggerimento del generale Donovan. Il primo ad organizzare un centro di ricerca su fonti aperte: il Research and Analysis Branch. Tale unità, cooperava attivamente con la Biblioteca del Congresso, poiché ci si rese conto che numerosi problemi d’intelligence, potevano trovare risposta nelle biblioteche, nei giornali, negli schedari dei gabinetti di governo o delle industrie.

Research Branch

La Research Branch si occupava di gestire l’analisi di informazioni su tutto lo spettro dello scibile umano, con una sezione specializzata nella raccolta di materiali relativi agli stati esteri. Si trattava del Foreign Broadcast Monitoring Service ( FBMS ), il cui mandato era di registrare, tradurre, trascrivere ed analizzare tutti i programmi radio di propaganda statunitense trasmessi dalle potenze dell’asse. Incorporato nella CIA nel 1947, in seguito all’emanazione del National Security Act, mutò il nome di Foreign Broadcast Intelligence Service ( FBIS ). Nel 1948 fu istituita una partnership formale tra il governo anglosassone e statunitense con un accordo sullo scambio completo della produzione.

Dalla sua fondazione fino agli anni ’90, l’interesse dell’analisi open-source si è prevalentemente rivolto al monitoraggio ed alla traduzione di fonti di stampa straniera, con la gestione di venti uffici in tutto il mondo.

Intelligence open-source

L’intelligence open-source divenne la principale fonte di scambio d’informazioni, sulle capacità militari e le intenzioni politiche degli avversari.

“Il suo lavoro ha fornito spunti decisionali per i comparti militari durante la Guerra Fredda, comprese le prime indicazioni sulla rimozione sovietica dei missili da Cuba. L’ottanta per cento delle informazioni utilizzate per monitorare il crollo dell’Unione Sovietica è ascrivibile alla ricerca svolta tramite fonti aperte.” Leonida Reitano, da Esplorare Internet

In seguito ci si rese conto dell’urgenza di riformare l’intelligence per far fronte alle necessità che si prospettavano, per un preciso reperimento d’informazioni, quanto più obiettive possibili.

Nel 1996, la Aspin-Brown Commission evidenziò l’urgenza di dover compiere uno sforzo maggiore per sfruttare il vasto universo di informazioni disponibili tra le fonti aperte che, divenne priorità assoluta in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001. Fino alla costituzione nel novembre 2005 del Director National Intelligence Open Source Center.

Parallelamente l’impegno della NATO per sistematizzare l’uso dell’OSINT ha portato alla pubblicazione di manuali quali : Nato Open Source Intelligence Handbook, poiché la creazione di un database informativo permanente sarebbe stato pressoché impossibile, l’attenzione è stata rivolta ai metodi e ai modi, per costruire velocemente processi efficienti.

European Media Monitor (EMM)

Con l’European Media Monitor (EMM) ed una suite OSINT, tra gli altri strumenti e progetti, il Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione dell’Unione europea (UE) sta sviluppando i propri strumenti per affrontare le sfide che il numero crescente d’informazioni disponibili, pone.

Sebbene la sicurezza nazionale sia prerogativa statale, nel corso del tempo, accademici e giornalisti investigativi hanno portato l’intelligence strategica al di fuori delle strutture governative, poiché questo insieme di tecniche scevro da particolari autorizzazioni, si presta per numerose tipologie d’indagine. Dalla security aziendale alla business intelligence, fino alla pratiche di due diligence.

“In Italia l’utilizzo di tecniche di Osint per un lavoro di giornalismo investigativo è stato sperimentato per la prima volta con l’inchiesta Toxic Europe 2011, un documentario d’inchiesta che ha indagato le quantità, i meccanismi ed i flussi del traffico di rifiuti europeo, in particolare indirizzato verso la Romania. Un business gestito dal crimine organizzato per oltre 20 anni. In particolare sono stati trovati collegamenti tra alcune imprese italiane e romene in odore di rapporti con la camorra. Per l’inchiesta sono state utilizzate diverse tecniche investigative OSINT, in particolare l’uso di Link Chart Analisys, per collegare dati provenienti da database chiusi, da portali specializzati in notizie di stampa, motori di ricerca, software per l’analisi del deep web e strumenti DNS.” Leonida Reitano, da Esplorare Internet